Edgar Lee Masters, Francis Turner
Edgar Lee Masters
Francis Turner
Non potevo né correre né giocare
da ragazzo.
Da uomo potevo solo sorseggiare dalla coppa,
non bere -
perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
Pur giaccio qui
confortato da un segreto che non altri ma Mary conosce:
c'è un giardino di acacie,
di catalpe, e di pergole dolci di viti -
là quel pomeriggio di giugno
al fianco di Mary -
baciandola con l'anima sulle labbra
d'un tratto questa mi fuggì.
VERSIONE ORIGINALE
Francis Turner
I could not run or play
In boyhood.
In manhood I could only sip the cup,
Not drink -
For scarlet-fever left my heart diseased.
Yet I lie here
Soothed by a secret none but Mary knows:
There is a garden of acacia,
Catalpa trees, and arbors sweet with vines
There on that afternoon in June
By Mary's side -
Kissing her with my soul upon my lips
It suddenly took flight.
Il filosofo francese Gustave Thibon sosteneva che l'amore non è "divulgazione, ma trasfusione di un segreto". Questo perché "l'apertura è interiore: le anime si toccano col fondo comune della loro solitudine; si rivelano l'una all'altra attraverso Dio, come due alberi intrecciano le loro radici dentro la terra".
La poesia "Francis Turner" di Edgar Lee Masters parla proprio di questo: il segreto degli amanti. L'amore ha il potere di rendere personale e intimo qualunque cosa esso tocchi, seppur delicatamente. Una panchina di un parco può diventare agli occhi e al cuore dell'innamorato, che lega ad esso un ricordo, un simbolo, così come un albero o un giardino intero di acacie.
Il dipinto del pittore impressionista americano Daniel Garber, intitolato "Buds and blossom", ha come oggetto proprio un comunissimo albero. Ma in realtà il vero oggetto del quadro non è albero in sé, ma l'albero come lo vede e vive il pittore: quel bianco splendente che si staglia netto sull'abisso zaffiro della notte inoltrata è l'impressione di un pittore catturato dalla bellezza fugace di una serata, apparentemente come tante altre, ma unica ed irripetibile nel suo animo. Garber ne è talmente agguantato e avvinghiato che sente il bisogno di esprimere questa sua effimera impressione, per trasfigurarla, tramite l'arte, in un'istante che possa considerarsi perpetuo, che possa tentare di resistere al tempo ed essere addirittura trasmesso agli occhi di colui che guarderà il quadro estasiato. Quell'albero dipinto sembra quasi elevarsi ad un simbolo.
Accade similmente con la poesia "Francis Turner". Il giardino di acacie, di catalpe e di pergole dolci di viti - le cui tinte descrittive sono più solari che notturne, a differenza del quadro di Garber - sono le impressioni ancora infuocate di un amante non corrisposto. Francis Turner non ha potuto condividere pienamente il segreto di un amore con Mary, ma Mary conosce oramai il suo cuore. E solo loro due sanno - e non altri - cosa ha significato quel determinato giardino in un singolo istante dell'esistenza umana. Forse in quel giardino, amanti più fortunati avevano già scoperto il loro amore e dato un "nome" a quel luogo, ossia lo avevano già reso un luogo intimo nel profondo delle loro anime. Ma per Mary e per Francis quel giardino è comunque loro: è loro per quell'attimo ineguagliabile, quell'attimo teso, pauroso di Mary che aveva visto risplendere negli occhi di Francis la gioia traboccante di un'istante di passione.
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